Archeologia


Sono tre le reazioni che usualmente si scatenano davanti all’archeologia*: estasi artistica, nel caso di reperti particolarmente eclatanti; interesse del guadagno generato dal biglietto del turista; disperazione perché la costruzione della metropolitana ritarderà ancora.
Ci troviamo, quindi, di fronte a tre aspetti reali ma tutt’altro che centrali rispetto all’ambito dello studio archeologico ed alla sua immersione nella quotidianità di una società.
Probabilmente ancora influenzati dall'approccio romantico di Winckelmann, sopratutto in Italia siamo portati a vivere le scoperte archeologiche con l'estasi dovuta al fascino della classicità, come se l'archeologia fosse solo grandi monumenti o manufatti e solo d'epoca classica.
Tra l'altro sarebbe opportuno, una volta, parlare di cosa è "classico"; per questo vi consiglio il video in questo link.

Potrà sembrare strano a chi non è archeologo, ma il ritrovamento di alto valore artistico è, per lo più, una casualità o almeno una eccezione; ciò che si fa scavando è sfogliare il libro che il tempo ha stampato nel terreno, per analizzare tutti i dati rilevabili e quindi metterli insieme. Lo scopo non è bucare alla ricerca del forziere con il tesoro, piuttosto analizzare e capire le radici. Non possiamo fare a meno di costruire l’uguaglianza tra il terreno su cui camminano i nostri piedi e quello immateriale su cui camminano tutte le vite, che hanno composto la storia.
È necessario, quindi, oltrepassare l’ansia da reperto tanto quanto il fastidio per qualche inevitabile contrattempo, per entrare nell’ottica di uno studio attento di un passato, che inevitabilmente ci fornisce dati e stimoli come gli strati di foglie secche creano l’humus per le nuove.
Raccogliere e catalogare, capire lo strato, contestualizzare, riscoprire una situazione ambientale ed una correlazione storico – sociale, sono alcune delle cose che rendono fondamentale un pezzo di osso o un frammento ceramico. È il tendere alla completezza documentale che ci permette l’ampliamento del punto di vista e quindi l’aumento degli strumenti a disposizione nella creazione del nostro futuro.

 *VARIE LINGUE, VARI APPROCCI



#modellidicittà

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