Riflettendo sulla comunicazione

La comunicazione è il DNA della parte immateriale di un essere vivente.

Tutti gli esseri viventi hanno un qualche tipo di comunicazione, alcuni hanno avuto modo di renderlo particolarmente poliedrico, il genere Homo ha sfruttato questa sfaccettatura come uno degli strumenti principali nel suo percorso evolutivo..., evolvendo a sua volta la comunicazione. Come capita quando si innescano i meccanismi utili, che quindi portano anche ad un aumento demografico, alcune scimmie - perché questo siamo - hanno moltiplicato incredibilmente le variabili e le tipicità.

Alcune passate fisicamente attraverso i geni, altre passate culturalmente attraverso la comunicazione; e queste due cose si sono influenzate a vicenda.

La comunicazione, diretta, indiretta, fisica, verbale, orale, scritta, estetica (pittura, scultura,...) in un certo senso è l'estensione immateriale del corpo di ogni individuo. I geni danno forma al nostro corpo; la comunicazione, con la sua capacità di trasmettere, variare ed incrociare, da forma al corpo collettivo degli individui. Questo vuol dire che crea la cultura attraverso cui possiamo identificare una comunità, ma soprattutto significa che ne modella l'areale. La comunicazione è il fattore determinante dell'impatto che ogni comunità ha nella nicchia ecologica. Se questo è vero per ogni essere vivente che abbia la necessità di confrontarsi con almeno un altro essere vivente, per Homo è un elemento predominante. Considerando il frenetico aumento dei canali di comunicazione di Homo Sapiens, possiamo intuire l'areale e l'impatto effettivi. I media sociali hanno ramificato esponenzialmente le connessioni di ogni individuo e quelle tra gli individui, andando a mutare enormemente l'impatto e l'areale di ciascuno e della collettività.


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