Da Rocca di Papa allo Zoncolan, dalla litoranea alla Maratona dles Dolomites o all'Eroica... migliaia di chilometri in bici con ogni tipo di strada, condizione atmosferica e traffico. Per una volta sfrutto tutta questa fatica (e anche soddisfazione) per provare a dare un giudizio completo, onesto e (spero) attendibile sulla nuova pista ciclabile di Ostia . Innanzitutto chiarisco che parlo esclusivamente del tratto nuovo, quello che inizia al semaforo della Caritas. Il tratto nei pressi del Pontile, la parte di lungomare che fa da vetrina a Ostia , è piuttosto evidente e ben separato dal traffico, il suo utilizzo è piuttosto semplice. Proseguendo in direzione del curvone diviene una semplice sezione della carreggiata, divisa dal traffico stradale tramite l'area di parcheggio o da sezioni di un basso cordolo; qui siamo in un punto meno sicuro e più difficilmente fruibile. Prima di proseguire con le valutazioni è necessario soffermarsi sulla struttura stessa della ciclabile: s...
Nonostante il coronavirus, una cosa è chiara: la densità delle città ha un diretto impatto sulla loro sostenibilità; in generale sulla stessa società di cui fanno parte. Non è un assioma stabile, nè un'equivalenza automatica (ma in fondo quando mai se accade A, automaticamente si ha B?!), ma la possibilità di aprire un dialogo continuo e perfino ridondante tra tutti i cittadini apre la strada a tante opportunità; se inserita nella giusta struttura, la densità di popolazione può permettere più ricchezza, più giustizia sociale, più opportunità... Ma ogni cosa deve essere al suo posto. Già ho affrontato la questione del territorio e del paesaggio e se vogliamo immaginare una nuova città, dobbiamo anche immaginare il suo rapporto con l' ambiente circostante . Concentrare persone, cultura , infrastrutture ed economia serve per essere più sostenibili e competitivi, ma anche per avere modo di gestire più correttamente l'ambiente. Il cemento di per se non è un demone, purché sia in...
IMMAGINARE ! Prima di progettare , prima di proporre, prima di fare occorre immaginare, imparare a osservare aggiungendo al reale tutte le possibilità inespresse. Se si scava nella parola si trova la radice di mimesi, immaginare quindi è imitare e reinterpretare, uno sforzo mentale alla ricerca di alternative all'ovvio. Negli altri post di questo cumulo non strutturato di idee che è # PassatoFuturo , ho tracciato linee ed indicazioni proponendo l'importanza del legame con il passato , rivalutando il nostro posizionamento nel tempo ed il nostro rapporto con l' arte e i beni culturali , sempre mantenendo la mira sul nstro futuro. Ora vorrei provare a declinare questo su una situazione reale, con l'obiettivo primario di stimolare la voglia di immaginare e quindi di progettare. #DesignYourCity. Se ci soffermiamo a riflettere, le prime impellenze collettive sono l'attenzione all'ambiente ed al bene culturale e queste hanno almeno un punto di contatto: la viabilità. P...
Commenti
Posta un commento