Filosofeggiando

 Pur amando la conoscenza ed essendo portato alla curiosità ed alla riflessione non posso certo definirmi un filosofo e non ho la minima intenzione di propormi come tale... Però l'urgenza di mettere nero su bianco alcune riflessioni c'è e devo assecondarla. Probabilmente risulterà una pagina disordinata e forse sarà spesso aggiornata, ma dove è il problema? Potrebbe anche avere il suo interesse vedere la stratificazione del pensiero, anche qualora questo potesse sembrare contrastante; ma si vive di evoluzione e quindi tutto è in svolgimento, in cammino.

Spesso si è parlato di verità, di realtà... e questo è del tutto legittimo ma ha anche portato notevoli scontri, fraintendimenti e confusioni. Innanzitutto dovremmo ricordarci che la realtà è sempre quella che noi proviamo a percepire ed analizzare tramite i nostri sensi ed il nostro cervello, se questi fossero diversi ci apparirebbe diversa la realtà. Aggiungerei anche che i nostri occhi sono poco più di un puntino nella totalità e questo ne limita la percezione. Descrivere qualcosa di cui si è parte integrante è forse la cosa più complessa.

Però non dispero e forse qualcosa in proposito si può dire, perché più procedono le scienze più si apprendono dati e si allargano gli orizzonti.

I frattali sono quelle figure frutto della matematica, che reiterano delle forme all'infinito, un pò come i rami dell'albero checontinuano a crescere da un ramo più vecchio e saranno base per quelli nuovi, ecco penso che noi siamo un puntino localizzato da qualche parte in un frattale. Man mano che scopriamo cose nuove individuiamo nuovi segmenti di questa infinita figura e le loro potenziali apparenti contraddizioni si vanno ad annullare ipotizzando uno sguardo complessivo e distaccato dal tutto.

Facile, però, dire che siamo in una cosa tanto complessa da poter mettere insieme un pò tutto come in un minestrone.. Alla fine tocca trovarlo un punto di vista, perché la nostra posizione nel mondo, pur essendo un limite nella comprensione totale, è un valore nella concretezza della vita. Semplicemente dovremmo essere consapevoli della sua strutturale limitatezza aprendo la nostra mente al cammino ed all'evoluzione. Un pò come quelle sensazioni che ci lascia il non-finito di Michelangelo, in poche parole dovremmo trattare il nostro pensiero come la Pietà Rondanini; mai conclusa!

E io che punto di vista ho?

La prima cosa che mi viene in mente di dire è che sono sempre più allergico a tutto ciò che propone un telos (uno scopo). Ciò che mi accade ora non mi viene proposto perché così un giorno... (qui aggiungete quello che volete in base al punto di vista religioso o filosofico che vi affascina di più); penso che sia tutto molto più semplice e lineare. Ciò che accade è l'intreccio di eventi, casi, volontà, ecc. e ognuno di noi deve attivamente capire come può essere utile a lui e alla realtà che vive. Un evento felice o triste che sia deve essermi da stimolo per comprendere il mio prossimo passo, cercando di interpretare questo con lo slancio verso un qualcosa di ragionato e bello o importante o utile.

Perfetto è ciò che non può più cambiare, sostanzialmente è morto! Ciò che è nello spazio e nel tempo è necessariamente imperfetto.

 



Commenti

Popular

La ciclabile vista da un ciclista

Ogni cosa al suo posto

DesignYourCity