Limiti di Ostia

Limite... Ancora una parola polivalente, termine che ricopre un campo ampio dall'ambito morale a quello territoriale come anche quello temporale! L'etimologia ci riporta a limes, quel vocabolo latino che abbiamo incontrato a scuola quando si parlava del Reno o degli altri confini dell'Impero Romano, ma possiamo andarlo a declinare anche per il nostro territorio.
C'è un punto dell'Ostia moderna, che comprende in se più aspetti del limite: l'area dell'Idroscalo.
Tor San Michele riunisce un limite temporale e uno geografico; il primo avamposto antropico sulla nuova linea di costa, la prima impronta di un luogo, che fino a poco tempo prima era semplicemente mare. L'Idroscalo, pochi metri di sabbia più in là, la punta del delta, è il limite di oggi, l'estremo del nostro lungomare ed anche la cuspide su cui atterravano gli idrovolanti durante la guerra. Ma tutt'oggi è un limite e non solo topografico.
E' l'evidenza di un limite della società, la quale non è stata capace di immaginare uno sviluppo organico, la quale forse ha preferito un tessuto urbano sconnesso e pieno di ghetti, isole adeguate all'illecito.
Quale rivoluzione maggiore dell'immaginare una città diversa? Questa volta però vi lascio solo una domanda senza proporvi la mia alternativa; uno stimolo: come lo immaginate?
Perché anche nei limiti di Ostia si possono far crescere radici utili per un futuro migliore.
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